. . . e siamo ancora lì

E siamo sempre lì, sul nostro “Ponte Morandi” . . . e zà, a l’é stæta tròppo gròssa. . . tànto che l’invexéndo. . . il frastuono, non è ancora finito.
Egle Possetti, la brava e tenace portavoce del “Comitato Ricordo Vittime del Ponte Morandi” ci ricorda proprio questi giorni che sono trascorsi ormai 29 mesi da quel disastro. Dalla morte delle povere vittime fra le quali sua sorella, suo cognato e due nipoti: basta? Non so!
Quella ben determinata Signora ci ricorda che dalle indagini
stanno emergendo elementi inquietanti; che siamo in pandemia e che grazie ai “lumi di illuminati”, siamo in crisi di governo: basta? No, non basta!

Non basta perché alla fine della fiera quel che resta ben saldo è che la concessionaria “sotto la cui gestione” è crollato il Ponte Morandi e non solo, è ancora titolare della gestione complessiva “tutto compreso”, e compreso dunque il nuovo Ponte San Giorgio! Ma non solo, comprese le code, le pericolose corsie uniche, il tempo fatto perdere, i percorsi "quasi inesistenti" alternativi e quei caselli “automatici” per l’incasso di quegli “veramente esagerati pedaggi” che paiono – agli occhi delle persone semplici - essere  addirittura più cari del costo del già caro gasolio nostrano che si consuma percorrendole quelle Autostrade strutturate in modo da fare da amplificatore ai costi per l’utente e che però consentono di continuare ad incassare moltissimo e dunque anche di continuare a guadagnare Genova Ponte Morandi appena costruitoe poter contare su posizioni di privilegio. Ma in fondo chi è che non sa che Autostrade ed associati sono una potenza quasi “In terris sicut est in caelis”, che si ha come l’impressione che neppure possano fermarsi, e mai si fermeranno, davanti ad alcunché compreso di fronte alle disgrazie ed alle sciagure che contemplano la perdita di vite umane che gli attuari delle compagnie d'assicurazione che compongono anch'esse l'azionariato, non possono non aver calcolato solo che per stabilire i "ricchi premi" che probabilmente incassano a fronte di coperture assicurative. Ed anche da lì, allora, guadagnano. Così, l'osso che ha ancora tantissima polpa, non lo molleranno mai se non glielo strapperanno di bocca le forze della democrazia, ovvero di una politica che, guarda un po’, è però in crisi proprio in questo momento così delicato “per tutti e tutto".
E dopo aver tristemente appreso che in seguito ad un incidente fra una autovettura ed un autotreno l’autostrada è stata chiusa anche ieri e si sono verificate gravi ripercussioni sulla viabilità ordinaria, penso a quante volte ho fatto quelle “Autostrade”, a quanti soldi ho dato loro  “tratta per tratta”, quando oltretutto nell’estero più prossimo a noi i nostri concittadini europei non pagano che un “piccolo canone" settimanale, mensile o annuo” per viaggiare su tutta la rete! Cosa che quelli di Autostrade sanno molto bene.
Poi era venerdì e con la stanchezza della “Gente Stanca” rifletto sul fatto che è proprio il sistema che pare non funzionare se il “leitmotiv” pare essere questo.
Ma ancor di più temo che la Signora Possetti potrà ottenere le risposte che legittimamente si aspetta da quella classe politica e dirigente che permette che in casa d’altri, in Liguria, Genova, da sempre luogo strategico e crocevia di traffici internazionali Nord 
Sud Est Ovest, dove lo stato ed i privati introitano ingentissime somme, ci si possa trovare – come altrove d’altronde – in simili situazioni.

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