Le Cinque Terre "fantasyland"? No, non credo!

Le Cinque Terre documentario Istituto Luce

Non si può non ritenere questo video dell’Istituto Luce, veramente straordinario, quale rarissima, se non unica testimonianza di uno spaccato di vita ancora così legato all’antico, ma nel contempo così riconducibile al presente, ovvero, all’essenza di quelle Cinque Terre che erano e che sono. Quella testimonianza documentale ci rappresenta la vita che si svolgeva lì, come nei borghi di un po’ tutta la Riviera e, direi, non solo in Riviera!

Il tempo che è passato da allora non è poco ma ci fa ragionare sul “perché le Cinque Terre” e quello che valgono oggi! Peccato il bianco e nero che non rende merito alla spettacolarità dei luoghi e a quel dialogo che non c’è!

Un Gruppo Facebook che si definisce “Spezzino vero” ci dice che “Le Cinque Terre sono spesso sulla bocca di tanti. Meravigliose e meta di un turismo oggetto di entusiasmi e roventi critiche. Il turismo di massa cui sono esposte adesso le sta rendendo ricche o le sta distruggendo? La domanda non ha risposte indolori e certo, conclude, fa impressione vedere cosa fossero le Cinque Terre solo 70 anni fa, ...”.

Tutto vero e ricordo qualche riunione a tema con la manifesta paura di una temuta Disneylandizzazione, la fragilità del territorio, le presenze sempre più consistenti e così via e proprio per questo mi permetto di ricordare che gli "abitatori" delle Cinque Terre - che non sono "semplici abitanti" di un luogo ma molto, molto di più - san bene loro come fare a “portarsi avanti”!

Anch'essi del resto come tutti i Liguri sono millenni che son lì su quelle pietre sul mare che hanno adattato con grandissima maestria a modo di trarne linfa di vita “in quell’ambiente bello ma severo che ha rafforzato la tenacia e la fortezza del Popolo Ligure che è gente che non si arrende e che difficilmente si compiange”, come mi ricorda, dal nostro altrettanto bello Entroterra, la cara amica e Maestra Giovanna Lavagetto.

E li han voluti proprio lì quei piccoli borghi, aperti al sole ed al mare ma nel contempo difficilmente aggredibili proprio dal mare, posto che da terra gli “antichi patti” han sempre grosso modo funzionato.

Non è stato facile ma loro lo hanno fatto ed è da lì che trae origine il “pathos” “Cinque Terre” con quel mix di “persone-luoghi-attività-produzioni-usi” per cui son diventate meta d’obbligo per almeno una visita.

E allora lasciamoli fare. Lasciamoli fare e riflettiamo però sul fatto di che cosa avrebbero potuto essere oggi "ancor di più di quel che sono" i luoghi di tutta quella zona che dalle Cinque Terre raggiunge la Toscana passando fra quei Borghi che oggi non son più per via degli sconvolgimenti ottocenteschi postcongressuali e postunitari !
Peccato, ma, non è più!

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