O Bagnon

E’ un piatto tradizionale di Riva Trigoso.
Visti gli ingredienti usati immagino sia stato inventato dai pescatori o marinai, cioè gente che in mare ci stava di lungo navigando a bordo di pescherecci e leudi.
Spero che non siano pochi a conoscerlo, almeno di nome, ma è molto probabile che molti di meno lo abbiano mangiato anche perché non c’è verso di trovarlo nei ristoranti, trattorie o ostaie.
Come il Pesto dovrebbe, secondo me, essere un segno distintivo della nostra cucina e non capisco perché non venga offerto nei menù; è un piatto semplice ed economico (va be’ , dipende da quanto vengono le acciughe) e la preparazione è relativamente veloce.
Forse dipende da ... non lo so. Ma se penso che a Pieve Ligure fanno la sagra della paella e della sangria mi viene da pensare che ... semmo ’na manega de scemmi.

Io sono riuscito a mangiarlo un soddisfacente numero di volte grazie ad un mia cugina (Grazia), ad un amico (Pier Cristiano, veramente è sua moglie che lo prepara) e a me stesso.
Su internet e sui libri di cucina (non moltissimi) trovate la ricetta ma, visto che siamo in tema, la riporto tenuto presente che sono possibili leggere, leggerissime, variazioni.

Allora facciamo conto di essere in quattro, dipende da quanto mangiamo ma potremmo fare :
- 1 kg di acciughe
- ½ kg di pomodori (belli maturi e succosi)
- 1 cipolla (ma anche 2, dipende da come sono grosse e se vi ce ne piace un po’ di più o un po’ di meno. Va ben, fate voi)
- 1 carota (io non ce la metto)
- Aglio (anche qui dipende dai gusti, comunque un po’ ci vuole)
- Sapori, se volete metterceli, li scegliete voi ; stesso discorso per i capperi (io ce li metto)
- Vino bianco delle nostre parti (che per non sprecarne è lo stesso che poi si beve mangiando il bagnon ); ma per tener brodoso il Bagnon potete usare anche il brodo di pesce (se il giorno prima vi siete fatti il pesce bollito o avete deciso di prepararvelo per il giorno dopo, altrimenti non ne vale la pena) oppure un brodo fatto con cipolle, carote e un po’ di sedano
- Olio di olive delle nostre parti (costa un po’ di più … ma fa lo stesso)
- Sale (io non ce ne metto)

Cominciamo a lavorare.
- Puliamo le acciughe (mi me e fasso mondâ da-o pesciâ, lê o fâ ciù fito che mi e mi no me ronpo o beretin)
- Tritiamo la cipolla, la carota e gli altri sapori per chi ce li mettete , i pomodori (se volete gli togliete la pelle sedunque no ; non buttate via la loro acqua perché ci serve per contribuire a tenere brodoso il bagnon)
- Se volete tritate anche 7-8 acciughe (che daranno al soffritto il sapore del mare)
- L'aglio lo lascio intero perché se finisce nel mio piatto lo tolgo, coscì no me spussa o sciòu

In un tegame (sarebbe bello quello di terracotta ma la roba ci si attacca che è un dispiacere) ci si mente un po’ di olio e ci si fa soffriggere quello che abbiamo tritato (ma non i pomodori) e l’aglio. Viene bene aggiungerci un bicchiere di vino (ma un po’ per volta).
Quando siamo al punto giusto ci mettiamo i pomodori e facciamo cuocere ad occhio, diciamo mezz’ora.
Per mantenere brodoso ci aggiungiamo, quando serve, un po’ di brodo a piccoli mestoli; se proprio non ne abbiamo usiamo il vino o acqua calda (magari, per risparmiare un po’ si può fare metà e metà). A dirla tutta non credo che i pescatori o i marinai “sprecassero” così il vino.
A questo punto ci mettiamo le acciughe ed andiamo avanti con la cottura. Si giudica ad occhio (assaggiare è meglio) ma una decina di minuti dovrebbero andare bene. Ricordamoci di mantenere un po’ brodoso perché nella fondina ci dobbiamo mettere la galletta del marinaio meglio se spezzata (se non ne abbiamo o pan pöso o va ben pægio) che si ammorbidisce assorbendo il liquido.

Mettete in conto che sarà difficile che alla prima venga perfetto, bisogna provare qualche volta prima di prenderci la mano.

Da bere vi faccio sceglie tra : Bianchetta, Cortese, Lumassina, Pigato, Vermentino.

Belin, de scrive sta riçetta me vegnuo coæ de bagnon!

Bon prô o ve fasse

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