Sfida a Newton. Deiva Marina dialoga con l'Arte e trova il tema di una nuova epoca: la libertà di costruire il proprio futuro

sfida a newton, scultura di Arman“Défi a Newton”. Sfida a Newton.
Questo il titolo dell’opera di Arman che io preferisco, esposta, insieme a quelle di Picasso, Mirò, Chagall e altri, dal 12 luglio fino al 21 settembre, nella Torre Saracena di Deiva Marina per l’avvio di “Deiva dialoga con l’Arte”, manifestazione che mette in scena diversi percorsi artistici internazionali. Certi artisti espongono, altri lavorano abitando la città.
Sfidando le leggi stabilite da Newton, con la costruzione di una scultura dove i tubetti del colore si reggono miracolosamente in piedi uno sull’altro sostenendosi solo sulla colata del contenuto, Arman, addomesticando i principi della fisica, forza l’inerzia del quotidiano mostrando che ognuno può costruire da sé uno spazio autonomo se solo riesce ad aprirsi verso referenti esterni.
È quello che ha fatto la comunità di Deiva Marina con “Deiva dialoga con l’Arte”.

Un progetto tradizionalista nel rifarsi, attraverso la vecchia Torre bellissima, al mito di un territorio dove nel corso del XVIII secolo si è concretizzato un vero e proprio rinascimento ligure, legato, tanto alla cultura locale delle arti e dei mestieri, quanto aperto al dialogo con i nuovi protagonisti della vita politica, sociale e culturale del tempo. Moderno, nel pensare all’Arte ed alla circolazione degli artisti come catalizzatore della creatività al servizio dell’economia e del sociale, così come a riflettere la visione globale del suo ruolo.
La questione sta tutta qui. Nella conciliazione fra la volontà di appartenenza ad un sistema di valori conosciuto e l’intenzione di spalancarsi ad un progresso che arriva da oltre le frontiere.
Non per caso, dunque, questa nuova versione di Deiva Marina si può immaginare divisa in due parti.
Una interna; nella quale dall’11 agosto l’attività degli artisti, ospitati in appositi spazi del Centro Storico attrezzati ad atelier, si mescola la vita residenziale del paese. Una esterna; che si mostra con i tratti di un sistema socioeconomico-territoriale capace di produrre innovazione culturale e opportunità di mercato diffuse.

Perché con “Deiva dialoga con l’Arte” non è soltanto la geografia urbana della cittadina a cambiare ma è la natura di tale spazio ad apparire completamente diversa. La portata totale di questo cambiamento si misurerà con il tempo ma, già oggi, di fatto, Deiva Marina, e con essa la provincia della Spezia, getta un ponte verso i capoluoghi dell’Arte internazionale:Bologna, Parma, Firenze, Milano, Nizza, Marsiglia.
Non è fortuito che la maggioranza delle opere e degli artisti presenti nel programma di “Deiva dialoga con l’Arte” documentino la migliore ricerca artistica francese e le eccellenti elaborazioni delle neo-avanguardie australiane. Sicché, sbaglierebbe chi considerasse soltanto occasionale l’incontro fra questo borgo del Levante ligure e le parti più evolute dell’arte e della cultura contemporanea. Da questo punto di vista Deiva Marina ha creato certamente il presupposto per un incontro stabile con l’Arte, perché fondato sul reciproco rispetto.

Suona così come una verità la dichiarazione iniziale di Arman: “Défi a Newton”.  Sfida a Newton. Perché quaggiù, sulla terraferma, è indispensabile all’esistenza quella condizione di vivacità e di scioltezza che mette in evidenza in ogni modo la dinamica ed i destini degli uomini.

E allora, fra ambiente, materiali, colori, le due parti in dialogo a Deiva Marina, tradizione e futuro, non cercano il tema di una nuova epoca: la libertà di edificare la propria rinascita. Lo hanno già trovato

* [ da quotidiano La Nazione agosto 2008 ]

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