VERTIGINE!

Vertigine!
Il segreto, il profondo principio che ha messo in relazione le caratteristiche psicologiche dei Genovesi antichi con le loro azioni.

Se si prova a visualizzare la forma di questo principio si scoprono, come già ricordato in altro articolo, le strutture militari della Repubblica di Genova in gran parte sospese nel vuoto.
Poste giusto a qualche centimetro dal precipizio.
Se questo principio si prova a definirlo con precisione si scopre che è un'impresa impossibile. Perché solo una forza che sta nei geni o nell'ambiente può dare origine ad una realtà che è fuori dalla realtà fisica comunemente percepita.

L'effetto dunque è visibile ma il significato più intimo è invisibile.
Del resto, che segreto sarebbe se fosse visibile. Da sempre il segreto è l'equivalente dell'invisibile.
Eppure c'è un momento in cui l'anonimo strumento che ha formato l'inestricabile motivo diventa visibile. C'è un momento in cui dietro l'ombra del mistero si accende una lampada.
È successo con la forma più compiuta di quella misteriosa scelta di vita dei Genovesi antichi: la cittadella di Bonifacio.
Una città alla quale era stata data come compagna la Vertigine, perché le permettesse di svolgere il compito che il destino le aveva imposto: fare da guardiana al territorio della Repubblica di Genova.
Prima di tutto alla Corsica.
Non si poteva prendere la Corsica senza prima prendere Bonifacio.
Non si poteva prendere Genova senza prima prendere la Corsica.

Bonifacio ha tutta la pienezza del genio dei suoi antichi costruttori.
Una intera città-fortezza appoggiata su una base posta cento metri sopra il livello del mare.

Senza dubbio è su questa base che poggia il profondo principio che ha messo in relazione le caratteristiche psicologiche dei Genovesi antichi con le loro azioni.
Stare su in città, sentire le onde frangersi e pensare: è impossibile che io sia qui
Invece è possibile.

Lo hanno ben avvertito i promotori del concorso “ I Monumenti preferiti dai francesi”, i quali hanno candidato alla finalissima la cittadella di Bonifacio. Per loro l'antica misteriosa passione per la Vertigine è stata l'occasione per dare necessità e direzione al futuro di Bonifacio. In modo che questa cittadella diventi una faccenda importante per la comunità internazionale. Non un mero prodotto del turismo.

Senza una teoria che la sostenga e senza una autenticità storica che la riconnetta al presente, una comunità non riesce a fare il suo ingresso nel mondo contemporaneo.

Bonifacio ha dato un segno di quello che potrebbe essere il futuro, non solo turistico, di Genova e della Liguria.

Perché allora per i liguri di oggi è così difficile andare d'accordo con il loro carattere, con la loro anima, con il loro cuore dando la preferenza al perpetuo non curare i loro interessi?

La foto è tratta da http://phoebettmh.blogspot.it/2011/05/france-bonifacio-star-attraction-in.html

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Persone in questa conversazione

  • Ospite (Berto)

    Lavoro quasi solo per genovesi e non so perché ma cambiano sempre idea. Partono a un modo, arrivano in un altro. Non so se nascono così o lo diventano da grandi.

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  • Ospite (Peter)

    Caro Berto, se non ho capito male, come la mia, la sua critica mira a dissolvere l'equivoco che porta grande parte dei Liguri odierni ad immaginare la propria storia culturale come quella che hanno direttamente conosciuto attraverso la scuola, le iniziative volontaristiche di divulgazione e quelle pseudo-accademiche. Tutte spesso deformate da un certo spirito autoreferenziale dei promotori o mutilate dall'esaltazione di un preteso originalistico archetipo che, con la realtà storica più intima e profonda, cancella anche il buonsenso.

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