Da Campi a Cornigliano. Questa è la strada da seguire.

Da molto tempo sosteniamo la necessità di utilizzare l'area occupata dall'ex-ILVA (oltre 1.000.000 di metri quadrati) per insediarvi attività che producano maggiore ricchezza culturale ed economica per Genova ed i territori limitrofi (1) (2) (3).
Nonostante il nostro impegno per sensibilizzare le Istituzioni in tal senso sino ad ora pare non si sia mosso alcunchè.

Ci ha confortato l'articolo pubblicato su Il Secolo XIX del 3 u.s.

"Ci serviva più spazio e quei locali  [ il capannone di 11.500 metri quadrati sulla riva destra del Polcevera, vicino al Ponte ricostruito, dove ha sede il Bic ] sono adatti al laboratorio di robotica che stiamo sviluppando " ha spiegato il Direttore dell'Iit Giorgio Metta, Ingegnere elettronico (laureatosi nell'Ateneo Genovese).
In quei locali sorgerà il centro di sviluppo e costruzione di prototipi robotici di tipo industriale. Cioè un'attività ad altissimo contenuto di conoscenza ed elevatissimo valore aggiunto !

Proprio il tipo di sviluppo indispensabile per il miglioramento culturale ed economico della nostra Terra.

Ma cosa ha contribuito a decidere per quella sede?
Lo ha puntualizzato il Direttore :"E poi, vedendo i progetti di riqualificazione della zona della Val Polcevera, lo sviluppo dell'area è interessante anche sotto il profilo urbanistico."

Ma se non fosse crollato il ponte ci sarebbe ugualmente stata questa promettente evoluzione?
È evidente che il contesto urbano ("il profilo urbanistico") riveste un ruolo importante per ospitare adeguatamente scienziati e tecnici dei vari livelli che lavoreranno al Bic.
Dobbiamo considerare il crollo del ponte come un evento propizio ? Ci voleva quel disastro per rendere appetibile quella zona ?

Perchè non pensare alla riqualificazione urbanistica anche dell'area ex-ILVA?
Le considerazioni riportate da un articolo su La Repubblica rendono logica l'intenzione di acquisire almeno 500.000 metri quadri per le necessità di sviluppo della Città.
Basta riflettere sulle rispettive superfici per capire le potenzialità dell'area di cui dispone l'acciaieria.
Il Bic ha un'estensione di 11.500 metri quadrati e quella piccola area ha consentito di localizzarvi laboratori d'avanguardia; pensate,cari lettori, cosa si potrebbe realizzare su un'area di quasi 50 volte !
Non solo la "... costruzione di prototipi robotici ..." ma anche la produzione in serie !
E la prossimità del Porto ed aeroporto consente un'esportazione "a Km zero".

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