E adesso la città dell’inno

Questa è di nuovo una notizia allucinante che dimostra ancora una volta l’insipienza della classe politica.
Genova oltre ad essere stata privata, duecento anni fa, della propria autonomia ed indipendenza a favore dei Savoia, oltre ad aver subito massacri e ruberie dai bersaglieri di Lamarmora ora, con la proposta di parte della destra e con la simpatia della sinistra, dovrebbe vedersi attribuito il titolo di “città dell’inno”.
Mameli e Novaro, pur essendo di Oregina, senz’altro possono avere concepito l’inno in qualunque parte della penisola, e Mameli è morto giovanissimo a Mentana.
Ad oltre 150 anni dalla riunificazione italiana, che ha portato al paese due guerre mondiali, il fascismo, oltre all'attuale  scarsa considerazione europea per la pessima qualità della politica italiana, dobbiamo anche leggere di queste proposte.

Ai proponenti tutte le parole che si diranno sull’argomento non costano nulla nonostante ci siano problemi importanti che  non vengono nemmeno affrontati.
Dispiace dover assistere a questa farsa in cui destri e compagni cercano di dimostrare che l’unione nel paese è buona.

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