Ma che gusto ha la banana?

Il recente gesto di un giocatore del Barcellona ha suscitato un’ondata di consensi e in tantissimi si sono messi a mangiar banane anche durante eventi istituzionali.

Anche a me piacciono le banane. Ma in questi giorni di quel frutto prevale il “gusto” antirazzista.
Si sa che i razzisti sono , per comune definizione politica e giornalistica, imbecilli ed il lancio di banane penso faccia riferimento alle scimmie intendendo in senso figurato coloro che hanno la pelle scura o spiccatamente bruna. Deprecabile, deprecabilissimo.

Preso, però, da un’incertezza interpretativa ho voluto verificare il significato di razzismo tramite un prestigioso vocabolario on line.
Nella definizione vi si legge che “… Più genericam., complesso di manifestazioni o atteggiamenti di intolleranza originati da profondi e radicati pregiudizî sociali ed espressi attraverso forme di disprezzo ed emarginazione nei confronti di individui o gruppi appartenenti a comunità etniche e culturali diverse, spesso ritenute inferiori.”.
Mi pare, quindi, che qualsiasi manifestazione e/o atteggiamento di intolleranza, di odio, di persecuzione verso individui e/o gruppi ritenuti diversi debba essere considerato razzismo.
Nei film, nella letteratura, sui media viene stigmatizzato come intollerabile uccidere un ebreo o schiavizzare un nero.
Giusto.
Però mi sono chiesto perché non susciti altrettanto sdegno e condanna eliminare un borghese o un ricco.
La dittatura fascista o nazionalsocialista sono obbrobriose, quella del proletariato invece no.
Com’è che funziona la discriminazione valutativa?  C’è razzismo nel valutare la discriminazione?

Se un Bolscevico elimina un nemico del proletariato -per esempio un borghese- il giudizio storico, in particolare quello politicamente corretto, non lo condanna più di tanto.
Ma se il borghese eliminato fosse un Ebreo di pelle nera come verrebbe giudicato quell’atto?
Verrebbe condannato per 2/3 ed esaltato o, quantomeno, giustificato, per 1/3?

Trovo questa faccenda interessante e gustosa … come una banana.

 

Appendice : per non sentirmelo remenare con accuse di qualunquismo, revisionismo, giustificazionismo, razzismo mascherato e/o palese rimando il lettore a un articolo pubblicato qualche tempo fa.
Nella tradizione di noi Genovesi, abituati ai rapporti con i Foresti, non c’è spazio per la discriminazione a priori. Incontriamo, osserviamo e valutiamo.

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